Si parla molto dei bonus e dei superbonus edilizi, soprattutto in merito alle agevolazioni fiscali che hanno permesso ai cittadini di effettuare quei lavori di ristrutturazione che avevano in programma da tempo. È opportuno, comunque, chiarire alcuni punti che sono legati proprio alla richiesta dei finanziamenti di bonus e superbonus 110% e lo facciamo insieme agli esperti di RiabitareCasa.
Con la pandemia il settore edile ha subito una forte decelerata e, di conseguenza, l’introduzione di bonus e superbonus edilizi da parte del governo Conte prima e Draghi poi ha offerto la possibilità di riattivare questo settore e con esso l’economia.
LA NORMA DEI BONUS E SUPERBONUS.
I molti benefici economici si sono tradotti anche in riqualificazione dei centri urbani: questo è stato, anzi è, un effetto positivo del super-bonus 110, oltre a tanti altri di cui abbiamo già parlato negli articoli precedenti con gli esperti di RiabitareCasa. Contemporaneamente però la normativa ha generato alcune complessità nella sua attuazione a causa di un iter burocratico non sempre lineare.
Procedendo per step, evidenzia il team di RiabitareCasa, dal Governo Conte al Governo Draghi si sono susseguiti numerosi cambiamenti e circolari di chiarimento che hanno appesantito il processo burocratico, spaesando gli utenti e creando complicazioni ai professionisti. La complessità burocratica ha avuto ripercussioni anche sullo stato dei lavori, in quanto il lavoro “su carta” spesso porta via più tempo rispetto a quello “in cantiere”.
CESSIONE DEL CREDITO.
In prima battuta banche, istituti di credito e fondi privati si trovavano ad “acquistare” i crediti generati dai bonus direttamente dai privati o dalle aziende applicando loro dei tassi d’interesse più o meno vantaggiosi. Ad oggi gran parte degli istituti che acquisivano crediti si trovano ad essere “saturi di crediti” sui propri cassetti fiscali, per questo motivo molti di loro, banche in primis, hanno momentaneamente stoppato l’acquisizione degli stessi anche su lavori acquisiti dalle imprese: questo ha generato molta instabilità nel settore, tanto che a fine aprile 2022 l’Ordine degli Architetti di Torino insieme ad altri 43 Ordini degli Architetti Italiani ha scritto una lettera di chiarimento al governo Draghi per alcune incongruenze che si sono registrate, al fine di cercare di sbloccare la situazione per professionisti e imprese.
È evidente quindi come sia estremamente importante affidarsi sempre a professionisti affidabili per evitare di incespicare in truffe, raggiri e per non rimanere impigliati nelle maglie della burocrazia.
RiabitareCasa vi aspetta nei loro uffici su appuntamento.