La cessione del credito è un accordo con cui si cede il diritto di credito di un soggetto ad un terzo, che procederà alla riscossione nei confronti del debitore. Quando si parla di cessione del credito i soggetti coinvolti sono tre:
- cedente o creditore che cede il proprio diritto;
- cessionario, ossia il soggetto a cui è trasferito il credito;
- ceduto, ossia il debitore.
Cosa prevede la legge per la cessione del credito?
La cessione del credito è disciplinata dal codice civile agli articoli 1260 e successivi e si tratta di un procedimento a titolo gratuito o oneroso. Nel caso di cessione del credito gratuita il creditore garantisce la validità del credito, nel caso di cessione del credito onerosa il credito viene ceduto dietro pagamento di un corrispettivo e il creditore deve garantire che non esistono altri soggetti che possano rivendicare la proprietà del credito.
Sempre secondo il codice civile, non si prevede che il debitore debba acconsentire alla cessione del credito anche se deve essere a conoscenza del trasferimento per sapere a chi fare il pagamento. In ogni caso la cessione del credito ha effetto solo quando il debitore l’ha accettata o ne ha ricevuto notifica, dato che per la legge è indifferente che il pagamento avvenga ad un soggetto piuttosto che ad un altro.
In quali casi non si può cedere il credito
I casi in cui la cessione del credito non è possibile sono tre:
- il credito ceduto non ha carattere strettamente personale;
- la cessione dei crediti è vietata dalla legge;
- tra creditore e debitore esiste un patto di non cessione del credito di cui il cessionario è a conoscenza.
Cessione del credito e bonus ristrutturazioni: le novità
Chi ha iniziato a beneficiare del bonus ristrutturazioni e dell’ecobonus può cambiare idea sul modo di fruire della detrazione fiscale a patto che si verifichino determinate condizioni. In particolare, se un proprietario di immobile nel 2019 ha sostenuto spese per interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico e nel modello 730/2020 ha inserito la prima delle 10 rate previste può chiedere la cessione del credito relativamente alle detrazioni restanti.
Si tratta di una novità del Decreto Rilancio, che permette di esercitare l’opzione della cessione del credito in corsa scegliendola come alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione edilizia. In tal senso anche chi ha detratto la prima rata dal 730 può procedere con la cessione del credito, ma una volta avviata questa procedura è irrevocabile, ovvero si può scegliere la modalità di accesso alla agevolazione fiscale una volta sola.
Quali detrazioni si possono cedere?
Può accedere alla cessione del credito chi sostiene i seguenti interventi:
- ristrutturazione edilizia;
- riqualificazione energetica;
- recupero e restauro delle facciate degli edifici;
- installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica per veicoli elettrici;
- interventi che danno diritto al Superbonus 110%.
La cessione del credito può essere fatta a favore di terzi, a fornitori di beni e servizi e a istituti di credito o intermediari finanziari. Non è tutto: l’opzione della cessione del credito è l’unica disponibile se si percepisce solo redditi soggetti a tassazione separata come imposta sostitutiva o se si rientra nella no tax area e si è incapiente, ovvero non si ha un’imposta lorda da ridurre tramite la detrazione e la cessione sul credito.
In ogni caso ristrutturare casa affidandosi agli specialisti di Riabitare Casa significa accedere ad agevolazioni e vantaggi che riducono l’impatto economico della ristrutturazione e permettono, anche a fronte di un budget limitato, di dare vita alla casa dei propri sogni.